martedì 24 febbraio 2009

Nuovo potenziamento Sigonella e costruzione Muos a Niscemi

Mentre le finanziarie si succedono tagliando sempre più le spese sociali (scuola, sanità…), si dilapidano ingenti risorse pubbliche per potenziare le spese militari in scellerate politiche di guerra e costruire micidiali siti di morte nei nostri territori.


--- La base di Sigonella ospiterà il sistema di sorveglianza terreste AGS (per la cui installazione il governo dovrà sborsare 150 milioni di euro entro il 2010) e 10 micidiali Global Hawks, aerei senza pilota.Tutto ciò comporterà l’arrivo nei prossimi mesi di 800 militari Nato, con rispettive famiglie, con conseguenti cementificazioni di fertili terreni agricoli, mentre vincoli ambientali ed archeologici vengono eliminati nei paesi limitrofi per meglio servire le esigenze strategiche degli Usa. La base di Sigonella con i nuovi piani di potenziamento, determina la costruzione di strade e ponti per i mezzi militari,è causa di enorme spreco di risorse idriche interamente prelevate dai pozzi esistenti nei territori limitrofi; inoltre con le servitù militari, blocca lo sviluppo del trasporto aeroportuale in tutta la Sicilia orientale e di conseguenza l’incremento occupazionale e turistico, che invece si otterrebbe da una riconversione della base militare in aeroporto civile internazionale.


---A Niscemi in contrada Ulmo, all’interno della riserva naturale “Sughereta” (dove dal ’91 è stata costruita una delle più grandi stazioni di telecomunicazione della marina Usa) è in costruzione il sistema planetario di comunicazioni satellitari MUOS. Le autorità militari statunitensi hanno iniziato da un anno i lavori per ospitare tre grandi antenne radar circolari con un diametro di 18,4 metri e due torri radio alte 149 metri, e realizzare una centrale di comando, depositi carburanti e strade di collegamento per un valore complessivo superiore ai 43 milioni di dollari Questo micidiale sistema è basato su onde elettromagnetiche ad altissima frequenza e l’estrema vicinanza al centro abitato avrebbe dovuto destare maggiori preoccupazioni fra gli amministratori locali prima d’assecondare le priorità militari a scapito della verifica d’impatto ambientale e della minaccia alla salute dei concittadini

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